Questa importante review su studi di paesi anglofoni ci rende una panoramica completa delle difficoltà dei maschi gay e bisex ad affrontare le conseguenze del Tumore alla Prostata:
Le due note dominanti sono l'influenza dell'ideologia machista anche nel mondo #LGBTI nel determinare ruoli e autostima, le possibilità di resilienza grazie a relazioni aperte e modifiche del ruolo nei giochi sessuali, che sono esclusiva delle relazioni #omosessuali.
Il problema principale resta tuttavia la scarsa partecipazione a programmi di screening di #gay e #bisessuali e il maggior rischio in caso di #tabagismo.
Chi arriva alla diagnosi precoce avrà invece problemi di supporto da parte di professionisti, famiglia o gruppi di autoaiuto, tutti incentrati sulle relazioni uomo-donna.
Anche le persone di altre etnie hanno problemi di supporto, ancor più gravi poiché le popolazioni di origine afro sono più spesso affette da #tumore alla #prostata.
L'assenza, riduzione di #erezione, che per i rapporti omosex deve essere più rigida, è un problema che può essere peggiore in caso di Climacturia o Incontinenza urinaria, soprattutto per i single o per chi ha una maggiore attività sessuale promiscua.
Il ruolo passivo può essere invece danneggiato soprattutto dalla radioterapia, e va dalla insensibilità al dolore.
Esprimere i propri sentimenti è poi un grande problema per chi si identifica col ruolo top/machista, nonostante la vantata ipersensibilità di gay o bisex, ma è resa ancora più difficile dalla insensibilità e impreparazione all'ascolto di #urologi, #infermieri altri professionisti sanitari.
L'età del paziente implica che ha vissuto l'adolescenza senza diritti civili ed è più sensibile al Minority Stress.
Un grave problema è l'assenza di supporto materiale per le persone LGBTI che vivono da sole.
Anche se non incluse nello studio bisogna ricordare infine che anche le #donne #transgender hanno una prostata e conseguenze sociali, psicologiche e sessuali in caso di tumore.
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