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LGBTI e Guerra: salute mentale e sicurezza sociale

La condizione LGBTI durante questa guerra in Ucraina solleva più che in altre occasioni una riflessione sui Diritti violati e sulla Salute Mentale negata...






Oltre che vittime, con il simbolo dell'unicorno, ci sono stavolta anche milizie partigiane.


La condizione LGBTI in Ucraina o nei Paesi UE limitrofi è tuttavia molto difficile a causa di specifiche leggi discriminatorie.


I rifugiati trovano ovunque ostacoli anche solo per entrare nei rifugi o per superare un confine, soprattutto quando nascondano di essere LGB o al rovescio quando siano Transgender.


I protocolli per il supporto di vittime di violenza sessuale durante i conflitti, per uomini e persone LGBTI, anche se esistono, sono del tutto ignorati.


Il primo ostacolo da superare in questi casi è quello di dire di essere vittime di stupro, ma essere uomini o LGBTI rende anche più difficile questo passaggio perché:


1) omofobia interiorizzata e virilità tossica limitano dall'interno la capacità di chiedere aiuto; 2) i miti sulla virilità e l'omofobia anche sanitaria limitano all'esterno la capacità di accoglienza; 3) le leggi omofobe e l'assenza di leggi per le vittime maschili di stupro limitano a livello istituzionale ogni possibile sostegno materiale e sociale.


















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