Questo articolo del 2007 immaginava una realtà in cui la frontiera tra donne lesbiche o bisex mascoline e maschi trans non med o non binary divenisse più fluida venendo meno le ragioni sociali e culturali della contrapposizione.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17954456/
In Italia invece oggi siamo ancora negli anni in cui si elabora il pensiero transfobico in femministe e arcilesbica, con una simmetria identitaria anche nel campo discriminato, che si auto valida sempre attraverso il nominalismo. Questo nominalismo estremizzato dalla discriminazione ha moltiplicato le sigle identitarie (nell'articolo si usano solo butch lesbian e FTM) ai danni di tutte quelle persone che sono ontologicamente più fluide, e che son costrette dalla guerra nominalista a farsi incasellare rispetto a parole in continua evoluzione.
Oggettivamente esistono gli assi del Sex Orienteering solo rispetto alle tre possibilità di sesso alla nascita (sesso alla nascita, corrispondenza dell'identità di genere o meno col sesso alla nascita, espressione di genere binaria e conforme al sesso alla nascita o meno, orientamento sessuale rispetto al sesso alla nascita proprio e del partner).
Tutte le alternative nominaliste identitarie sono soggettive e cambiano nel tempo, hanno un profondo significato individuale, ma anche effetti sociali, culturali e politici.
Mediare tra queste possibilità oggi è impossibile e lo sarà finché ci sarà una trasposizione nominalista della condizione ontologica / fenomenologica soggettiva o relazionale in una reificazione estrema ed opposta continua senza nessun rapporto con i dati oggettivi da nessuna parte.
La visione sanitaria nel merito è una questione ulteriormente complessa con la quale le due squadre nominaliste contrapposte non possono comunque dialogare.
La versione sanitaria dei centri per le persone Transgender in uso in Italia prevede ad esempio una reificazione di un fattore ontologico (la sofferenza detta oggi disforia di genere) completamente indipendente dalla realtà ontologica del soggetto che si auto afferma.
Questo fattore oggi è spesso simulato e lo sarà sempre più, mano a mano che le famiglie, le scuole, gli amici delle persone LGBTI saranno accoglienti.
Un dialogo tra sordi armati fino ai denti solo da ideologie nominaliste o patologizzanti.
Esistono altre possibilità in sanità dalla più feroce omofobia al nostro modesto tentativo di garantire i Diritti Sanitari LGBTI sulla base di dati scientifici evidence based. Mediare in un campo di battaglia ovviamente oggi resta importante ma anche impossibile.
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