L'inclusione dei minori Gender Variant in DSM ed ICD come fenomeno da trattare come una diagnosi psichiatrica, identifica l'identità e l'espressione di genere come patologica, anche se molti bambini con varianza di genere non segnalano disagio emotivo, almeno quando sono accolti e protetti dai #genitori.
In realtà il disagio può essere più spesso correlato alla reazione dell'ambiente familiare e sociale che al bambino stesso con varianza di genere.
Bisogna ricordare che la maggior parte dei #bambini con espressioni di genere non svilupperà un'identità transgender adolescenziale o adulta (Wallien e Cohen-Kettenis, 2008) mentre al rovescio molti adulti con un'identità transgender non riferiscono varianza di identità di genere infantile. (Lawrence, 2010).
Il termine Minore #GenderVariant (ed oggi anche il termine #Transgender) come intesa oggi anche dalla comunità LGBTI può essere criticata per aver combinato l'espressione di genere (effeminato, androgino, virago...) con l'identità di genere (essere maschi, non binari, donne, ma in modo difforme dal sesso alla nascita).
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