La dottoressa Peggy T. Cohen-Kettenis spiega nel capitolo dedicato all'incongruemza di genere l'importanza dell'uso di ICD-11 in ambito scientifico e sanitario per garantirei Diritti Sanitari evitando lo stigma psichiatrico:
Al contrario DSM-V continua ad usare un termine stigmatizzante come disforia perché si occupa solo di malattie mentali e lo fa pur sapendo che la sofferenza psicologica non è affatto una caratteristica fondamentale del transgenderismo, ma generalmente l'effetto della transfobia subita che si riflette anche in un maggior disagio corporeo.
Più la società è inclusiva più rischiamo col DSM-V e il falso concetto di disforia di negare i Diritti Sanitari o di costringere le persone Transgender a fingere le proprie emozioni con gli psicoterapeuti, negando la propria complessità per mostrare il fantasma della disforia.
È importante aggiungere che siccome si nasce maschi, femmine ed intersex, l'intero capitolo si applica anche ai minori intersessuali quando abbiamo il diritto di scelta sul proprio corpo.
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