"L'uso dei social media può essere sia un fattore protettivo che un fattore di rischio per la depressione tra le persone LGB. Il supporto ottenuto tramite i social media può attenuare l'impatto dell'isolamento geografico e della solitudine. Esperienze negative come il cyberbullismo e altri modelli di utilizzo possono essere associate alla depressione."
È il concetto base scritto su uno dei pochi lavori sul Cybersex e persone LGBTI.
Gli aspetti negativi del cyberbullismo sono ovviamente legati all’omofobia ma anche all’omofobia interiozzata, riversata su altre persone LGBTI, protetti nella violenza da anonimato e distanza. Una delle rare Review spiega come i dati siano poco chiari, oscillando tra 10 e 70% https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7163911/
Gli aspetti positivi sono raramente vantati... ma è evidente che il Cybersex sia in video.chat, sia come uso individuale del porno, sia come fonte di incontri dal vivo sia efficace ed attraente.
Non esistono quindi Linee Guida e soprattutto non esistono finora dati sull'uso in quarantena, sui problemi di minore possibilità di incontro dal vivo o maggiore possibilità di dipendenza patologica, sul maggiore uso per ridurre lo stress da pandemia o , chissà, per innamorarsi.
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