Quali sono le problematiche perioperatorie che bisogna affrontare per accogliere pazienti transgender e transessuali?
La parte più importante è proprio l'accoglienza. Le persone transessuali non si fanno curare per paura di essere offese o respinte. D'altra parte se l'aspetto non corrisponde al sesso anagrafico ci sono sempre problemi burocratici, dal posto letto all'accesso ad alcune pratiche che in Italia sono solo per M o per F.
Un altro problema è il rispetto della privacy, soprattutto quando si deve esplorare il corpo di fronte ad altri parenti e pazienti. Dei paravento dovrebbero bastare, ma anche richiamare al rispetto in caso di commenti transfobi o omofobi.
L'emarginazione e la povertà causano maggiori comportamenti a rischio: tabagismo, etilismo, tossicomania, IST, HIV, soprattutto in caso di prostituzione.
L'uso di terapia Anti-HIV significa interazioni con cyp450.
L'uso di Ormoni Cross Sex significa interazioni farmacologiche di sicuro solo con Curarici ed alcuni Antiepilettici. Soprattutto l'estradiolo aumenta il rischio di patologie cardiovascolari e tromboembolismo venoso che vanno monitorate.
La sospensione improvvida degli Ormoni Cross Sex aumenta altri rischi, soprattutto psicologici. Non va escluso il betaHCG, cioè la gravidanza, per le persone Trans nate donne! Alcune persone Trans sono genitori biologici o possono volerlo diventare.
Le modifiche anatomiche Cross Sex vanno bene analizzate per evitare errori diagnostici e chirurgici, così come eventuali strumenti fisici usati per ridurre il seno o i genitali maschili, questi per rimuoverli subito.
Problemi meccanici all'intubazione sono possibili se le donne trans MtF hanno infine modificato il pomo d'adamo.
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