Articolo molto bello che raccoglie le informazioni dove ci sono e quindi dagli USA.
La realtà italiana è radicalmente diversa perché noi abbiamo una sanità pubblica ed universale che però viene meno su altri criteri.
1) discriminazione all'atto dell'accesso alle cure sanitarie se il genere non è riconosciuto all'anagrafe 2) discriminazione nella prevenzione oncologica, sempre perché è il sesso anagrafico quello che è importante per l'accesso nella maggior parte delle Regioni e non la realtà del corpo 3) elevato costo del percorso psicologico, disponibilità e elevato costo delle terapie ormonali, elevato costo delle altre modifiche chirurgiche necessarie (è gratuita solo quella ai genitali richiesta da una minoranza) 4) discriminazione in Salute Mentale dove se si è minorenni solo alcuni NPI, psichiatri e psicologi rispettano il genere mentre altri aderiscono alle fantasie omofobe e transfobe dei genitori, anche per paura di cause giudiziarie in assenza di direttive e protocolli sanitari inclusivi 5) assenza di ricerca scientifica e soprattutto epidemiologica. È in corso solo l'esperienza ISS dal portale www.infotrans.it ma non è stata garantita ricerca epidemiologica generale per le persone LGBTI 6) assenza di formazione obbligatoria in Medicina di Genere LGBTI 7) rischio di ri-vittimizzazione in età geriatrica, soprattutto adesso che un monsignore è stato nominato dal Ministro della Salute per gestire la commissione geriatria in Italia. 8) assenza di programmi specifici per ridurre l'abuso di sostanze e garantire l'uso di PREP e Preservativi nonostante le raccomandazioni dell'OMS siano formalmente state recepite 9) assenza di protocolli specifici in oncologia e cardiologia 10) mancato riconoscimento del Ministero della Salute di ICD 11 per la completa depsichiatrizzazione del transgenderismo e delle linee guida WPA 2016 sui Diritti Sanitari delle persone LGBTI
Chiedo a chiunque legga questo messaggio di contattarci #AMIGAY e condividerlo.
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