Alcuni Paesi occidentali stanno vietando le cosiddette Terapie di Conversione considerate dalla Nota WPA del 2016 come forme di Tortura ed Antiscientifiche.
Questo studio retrospettivo canadese mostra le caratteristiche delle persone che hanno subito, anche volontariamente, le Terapie di Conversione:
Lo studio ha diversi aspetti interessanti il primo è mettere in rilievo un gran numero di persone LGBTI che si autodefinisce Pansessuale o Asessuale.
Purtroppo lo studio non ci racconta l'esito si queste Terapie Riparative sulla loro Salute Mentale.
Il secondo è cheon questo caso le persone non binarie sono un campione troppo piccolo per essere separato da quelle MtF ed FtM.
Il terzo è che la percezione di normalità della omosessualità maschile è femminile, a differenza delle altre declinazioni del genere ed orientamento sessuale ha ridotto drasticamente il ricorso a queste Terapie Riparative.
Il quarto è il coinvolgimento del personale sanitario di ogni genere nel promuovere nonostante la nota WPA del 2016 codeste Terapie Riparative.
Il quinto è che il pregiudizio anche dei familiari non corrisponde affatto ad una particolare religiosità. Le famiglie atee insomma o almeno agnostiche rappresentano oltre la metà di quante consigliano o obbligano alle Terapie Riparative.
Infine l'età delle vittime anche volontarie di Terapie Riparative dipende da quando si è fatto Coming Out e quindi è più bassa per le persone Transgender e per le nuove generazioni.
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