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Invisibilità LGBTQIA+ nei libri di Anatomia e Fisiologia

Nonostante i ripetuti appelli dei Board Sanitari degli US, che reclamano l’inclusione delle persone LGBTQIA+, nell’ottica di una reale Medicina e Infermieristica di Genere, le disparità di salute sono ancora presenti ed evidenti anche per l'invisibilità dei corpi LGBTQIA+ nei libri di Anatomia e Fisiologia:



"Il presente studio, che vogliamo porre all’attenzione dei lettori, si interroga sulla qualità della formazione in ambito di Medicina di Genere LGBTQIA+, e in particolar modo per la formazione in Infermieristica di Genere. Attraverso l’analisi e il confronto dei libri di testo di Anatomia e Fisiologia Umana adottati dalle più prestigiose facoltà americane, emerge come al loro interno tematiche quali sesso, genere e sessualità umana siano contemplati esclusivamente come binari, biologicamente predeterminati, eteronormati ed inoltre presentati in un’ottica profondamente androcentrica per struttura dei testi e per le immagini adottate. Non mancano, inoltre, inflessioni di stereotipi di genere nella descrizione degli argomenti citati, così come gli unici riferimenti alle persone LGBTQIA+, laddove presenti, siano inseriti in contesti patologgizzanti (anormalità dei corpi, MST).


Sono palesi le omissioni riguardo le persone LGBTQIA+, riguardo la rappresentazione dei corpi e dei desideri di sessualità umana, come se una visione esclusivamente binaria ed eteronormata fossero le uniche epistemiche alternative possibili della realtà.


In realtà i corpi che non sono né scritti né rappresentati, possono essere cancellati come se non esistessero. Il linguaggio, sia visivo che parlato, è considerato uno dei fondamenti più trascurati della pratica sanitaria competente, legittima eredità di un sistema di formazione trapassato che non vuole guardare alle differenze di sesso, orientamento sessuale e genere, che giustifica ancora la cura e l’assistenza sanitaria con l’uguaglianza per tutt*, piuttosto che con l’equità per tutt*, demandando l’operato di ogni professionista ad un puro esercizio di empatia piuttosto che alla creazione di competenze culturali."





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