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I documenti nazionali ignorano la Medicina di Genere LGBTI

Nei due documenti nazionali sulla Medicina di Genere riportato da Quotidiano Sanità come AMIGAY aps siamo colpiti dalla presenza SOLO per Neurologi, Medici Internisti e Oncologi anche delle persone LGBTI, assenti altrimenti in tutti gli altri testi.


Non sono stati presenti gli Psichiatri, da cui dipende in Italia o meglio dipendeva per l'OMS la definizione patologica di Omosessualità e Disforia di Genere. Da questa assenza derivano tutte le ulteriori carenze in materia di rispetto e tutela dell'infanzia e adolescenza LGBTI:



Non siamo importanti, come AMIGAY aps, ma facciamo notare che nei documenti non è citata nessuna alternativa di riferimento per la tutela dei Diritti Sanitari delle persone LGBTI.


Non è secondario poi che nei paragrafi 2.6 e 2.8 del documento di indirizzo si usi l'espressione "identità di genere" invece di "Ruolo di Genere".


1) Identità di Genere si riferisce al sentirsi maschi, donne o non binary.

2) Ruolo è invece come questo viene ad essere agito nella società.


Identità è un elemento stabilito epigeneticamente nel terzo trimestre di gravidanza, mentre il ruolo è quello che, come descritto dal testo, dipende dalle interazioni sociali e familiari, dalla cultura ed epoca di appartenenza.


Almeno dai Pediatri ci saremmo aspettato citassero i Neonati Intersex. Esistono ve lo assicuriamo!

Più problematico per i Pediatri sarebbe stato la citazione dei Minori Gender Variant o dei Minori Omo-Bisex?

Di fatto in un passaggio sembra invece che citino le differenze di genere come causa di "numerose patologie".


Non abbiamo modo di contattare diversamente chi di competenza, ma ci proveremo...




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